Chi sono

 

La persona che vive una sofferenza psicologica spesso pensa alla sua interiorità come ad un meccanismo che si è guastato e si rivolge allo psicoterapeuta o allo psicologo come a chi detiene le conoscenze atte a risolvere ciò che ritiene un ostacolo.

Il mio orientamento, la Psicologia Analitica, non è per sua natura dottrinale, non fonda l’analisi sulle interpretazioni teoriche dello psicoterapeuta, vede nell’analisi il rapporto dell’individuo con la sua interiorità, ne favorisce il dialogo, così che la persona possa scoprire i significati autentici della propria esperienza interiore attingendoli dentro di sé, attraverso l’ascolto della sua parte profonda.

La Psicologia Analitica non chiude l’esperienza interiore dentro teorie precostituite, che ne danno per scontati i significati, ma vuole far emergere la verità interiore, profonda, spesso distante da quello che in superficie la persona continua a pensare in astratto di se stessa. Restituisce la voce alla dimensione profonda mettendo in primo piano le emozioni e i sogni, attraverso i quali la persona può conoscersi, scoprendo le vere ragioni del suo malessere, spesso del tutto ignorate dalla sua parte razionale che continua a fare riferimento a spiegazioni comuni circa l’origine della sofferenza interiore, impedendole di confrontarsi con le questioni decisive della sua esistenza. La persona tende a soffocare la voce del profondo sotto il peso di idee comuni e di ragionamenti astratti, determinando una separazione dalla sua interiorità, da cui rimane del tutto slegata. E’ questa incomprensione e rottura con il suo mondo interiore a tenerla nel malessere.

L’analisi ristabilisce questo legame portandola in contatto con la sua interiorità, in primo luogo attraverso i sogni. Questi ultimi sono lo strumento che più di ogni altro le può far scoprire l’esistenza, dentro di sé, di una intelligenza viva, spesso misconosciuta, quella dell’inconscio, capace di farle comprendere i significati autentici della sua esperienza interiore, a partire dalla sua sofferenza. In questo modo può recuperare un riferimento dentro di sé, la sua guida interna, laddove finora ha sempre seguito passivamente un riferimento esterno fatto di idee comuni, lontane dalla sua interiorità. Questo le consente di ritrovare la sua strada così che possa cominciare a camminare in maniera autonoma e corrispondente a ciò che più profondamente le appartiene.


Mi chiamo Laura Lopopolo, ho 48 anni, esercito l’attività di psicoterapeuta nel mio studio privato di Crema. Sono laureata in medicina e chirurgia (Albo dei medici di Cremona n. 2955) e specializzata in psicoterapia. La mia specializzazione ha messo al centro la Psicologia Analitica di C. G. Jung, che riconosce nel sintomo un potenziale trasformativo e costruttivo.

 I sintomi del disagio non sono alterazioni prive di significato, determinate  da cause esterne, ma sono il frutto di una iniziativa della parte profonda che sta sollevando delle questioni fondamentali per l’esistenza della persona, favorendone dei passaggi trasformativi essenziali. Occorre dunque saper cogliere tutta la profondità e il respiro della riflessione che l’inconscio sta cercando di portare alla luce attraverso i sintomi, assecondandone il potenziale propositivo e costruttivo. L’atteggiamento comune, che riduce il sintomo a delle determinanti esterne e che tenta di combatterlo come condizione anomala e nociva, priva la persona della possibilità di scoprire che la forza, niente affatto ostile o inaffidabile, che viceversa sta lavorando con estrema intelligenza per farla riavvicinare a se stessa, è rappresentata proprio dalla sua interiorità con tutto ciò che nel sentire, anche se difficile e sofferto, sta proponendo.

Come psicoterapeuta non sostengo questo combattimento con i sintomi, che è il combattimento contro se stessi, al contrario favorisco lo sviluppo, nella persona, della capacità di mettersi in relazione con la propria interiorità, di ascoltarla,  di intenderne il linguaggio e la proposta. Il mio compito è di condurla a scoprire che esiste una forza dentro di lei, quella dell’inconscio, capace di farle comprendere i significati di tutte le espressioni della sua vita interiore, anche di quelle più sofferte e all’apparenza incomprensibili, senza più travisarle. E’ fondamentale sviluppare questa capacità di dialogo con la dimensione interiore, in  assenza del quale la persona rimane in una condizione di lotta, di fuga e di paura nei confronti di ciò che emerge dentro di lei. Come psicoterapeuta favorisco questo dialogo attraverso l’ascolto delle emozioni e attraverso i sogni, che hanno un ruolo fondamentale nel percorso di trasformazione permettendo alla persona di generare il proprio pensiero, la propria visione delle cose dentro di sé, in un percorso di autentica autonomia.

 

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